Il CBM diffida il Sindaco e informa il Prefetto e il Procuratore capo della Procura di Trani

RIPRENDE LA BONIFICA NELLE ACQUE DEL PORTO E NON A TORRE GAVETONE. CHIEDIAMO PUBBLICAMENTE IL PERCHE’ ALLE ISTITUZIONI LOCALI E REGIONALI. E’ PIU’ IMPORTANTE UN’ OPERA PUBBLICA CHE NON SARA’ MAI ULTIMATA O LA SALUTE E LA SICUREZZA DELLE MIGLIAIA DI PERSONE CHE FREQUENTANO TORRE GAVETONE? IL PORTO E’ SEQUESTRATO DALL’OTTOBRE 2013, TORRE GAVETONE NO…

Al Sindaco della Città di Molfetta
e p.c.
Al Prefetto di Bari
Al Procuratore Capo presso la Procura di Trani

Oggetto: Diffida a rispondere a sollecito del 30 Aprile 2014 prot. n. 29404 e a interrogazione e richiesta di informazioni sulla balneabilità e sulla bonifica bellica nello specchio acqueo antistante Torre Gavetone del 28 Marzo2014 prot. n. 22377.

Il sottoscritto Matteo d’Ingeo, in qualità di portavoce-presidente del C.B.M. (COMITATO CITTADINO PER LA BONIFICA MARINA A TUTELA DEL DIRITTO ALLA SALUTE E ALL’AMBIENTE SALUBRE di Molfetta) premesso:

– di aver chiesto al Sindaco di Molfetta, con nota n. 22377 del 28 Marzo2014 (All. n.1) se la balneazione a Torre Gavetone fosse ancora vietata e se il suo ufficio intendesse far rispettare il divieto con una corretta informazione preventiva a salvaguardia della salute e sicurezza pubblica; se nei fondali marini antistanti Torre Gavetone, all’interno delle coordinate riportate nell’ordinanza n.3 del 03/02/2011, giacciano bombe a vista sui fondali, oppure ordigni a caricamento chimico cementati nella roccia; se i fondi destinati alla bonifica di Torre Gavetone stanziati dalla Regione con delibera n.2884 del 20.12.2011 sono stati già utilizzati o in fase di programmazione; senza ricevere alcuna risposta;

– di aver presentato sollecito a rispondere il 30 Aprile 2014 con nota n. 29404All. n.2 ); senza ricevere alcuna risposta;

– di aver appreso del divieto di balneazione in zona Torre Gavetone dall’Ordinanza Sindacale n. 37666 del 6.6.2014 ( All. n.3 );

di aver appreso dai comunicati stampa del Comune e dell’azienda Municipalizzata (MTM- Mobilità e trasporti Molfetta) che esiste una fermata per il servizio spiaggia denominata Torre Gavetone (nonostante il divieto di balneazione);

– di avere notizia che la spiaggia libera di Torre Gavetone è frequentata da migliaia di cittadini senza che Polizia Municipale, Capitaneria di Porto e Forze dell’Ordine facciano rispettare il divieto di Balneazione;

– di avere notizia che la spiaggia di Torre Gavetone è anche frequentata da un ambulante conosciuto come essere Cristoforo Brattoli (omicida del sindaco G. Carnicella) che vende bibite, e altro, nonostante ci sia il divieto d’accesso a mezzi motorizzati (non è chiaro come faccia ad entrare se esiste una barra con lucchetto) (All. n. 4-5);

in considerazione delle notizie di stampa, e i comunicati stampa del Comune di Molfetta, che preannunciano l’imminente ripresa della bonifica bellica del porto di Molfetta;

chiede alla S.V. :

– di ottenere le risposte alle note inevase del  28 Marzo 2014 n. 22377 e n. 29404 del 30 Aprile 2014 ;

– di conoscere il perché, la ripresa della bonifica annunciata in queste ore, e prevista dall’Accordo di Programma delPIANO DI RISANAMENTO AMBIENTALE DELLE AREE PORTUALI DEL BASSO ADRIATICO”, rimodulato dalla Giunta Regionale con Atto N°2884 del 20/12/2011, che prevedeva l’utilizzo della somma stanziata in precedenza di Euro 5.000.000,00, unicamente per la bonifica del Porto di Molfetta e di Torre Gavetone, non preveda contestualmente la bonifica del tratto di mare antistante Torre Gavetone, per il CBM di assoluta priorità per la salvaguardia della salute pubblica;

In attesa di risposte celeri e certe, vista la delicatezza degli argomenti, si rimane a disposizione per ulteriori chiarimenti e disponibili all’incontro già precedentemente richiesto.

Cordiali saluti.

Porto di Molfetta – riparte lo sminamento, inchiesta sullo stop ai lavori


RIPRENDE LA BONIFICA NELLE ACQUE DEL PORTO E NON A TORRE GAVETONE. CHIEDIAMO PUBBLICAMENTE IL PERCHE’ ALLE ISTITUZIONI LOCALI E REGIONALI. E’ PIU’ IMPORTANTE UN’OPERA PUBBLICA CHE NON SARA’ MAI TERMINATA O LA SALUTE E LA SICUREZZA DELLE MIGLIAIA DI PERSONE CHE FREQUENTANO TORRE GAVETONE? IL PORTO E’ SEQUESTRATO DALL’OTTOBRE 2013, TORRE GAVETONE NO… (n.d.r.)

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bari.repubblica.it

La Marina Militare riprenderà nei prossimi giorni lo sminamento delle acque antistanti il porto di Molfetta interrotti lo scorso aprile dopo che la Regione Puglia, per i limiti imposti dal patto di Stabilità, aveva bloccato il versamento dei fondi previsti per gli interventi.

E’ l’esito di una riunione convocata dal prefetto di Bari, Antonio Nunziante, su sollecitazione della procura di Trani che ha da tempo messo sotto sequestro l’area interessata alle bonifiche (che è quindi affidata ad un custode giudiziario) nell’ambito di una inchiesta sulla costruzione del nuovo porto di Molfetta.

A quanto si è appreso a conclusione della riunione cui ha partecipato il procuratore, Carlo Maria Capristo, la procura tranese ha anche aperto un fascicolo e avviato accertamenti preliminari sulla interruzione dei lavori di sminamento.

I lavori, iniziati nel 2008 con fondi messi a disposizione dallo Stato per 3,5 milioni di euro e trasferiti alla Regione, si sono interrotti nell’aprile scorso perchè la Regione, per il patto di stabilità, aveva sospeso i pagamenti (circa 900.000 euro). “Abbiamo sollecitato la Marina Militare preposta allo sminamento del porto a riprendere immediatamente i lavori – ha spiegato il prefetto – perchè si era venuta a creare una situazione di insicurezza nelle acque antistanti il porto“.

Il procuratore di Trani ha sottolineato le ” ragioni di sicurezza che riguardano tutto il porto di Molfetta, l’area portuale e tutte le persone che abitano nella zona, perchè uno sminamento interrotto significa rischiare che qualche mina inesplosa, possa poi fare quello che non è mai accaduto fino ad oggi “. ” Poichè non possiamo consentirlo, su sollecitazione del mio ufficio – ha detto Capristo – il prefetto si è attivato per sollecitare la Marina a riprendere i lavori di sminamento“. Da parte sua, la Regione si è impegnata a sbloccare i fondi necessari entro poche settimane.

Non è possibile quantificare quante siano ancora le mine inesplose sui fondali della zona, ma secondo alcune stime, sarebbero migliaia. Nell’inchiesta sulla costruzione del nuovo porto sono indagate 62 persone, tra cui l’ex sindaco Antonio Azzollini. La procura ipotizza una maxitruffa da circa 150 milioni.

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