Bari, rimossi dal porto 2.200 ordigni bellici: ormeggi più sicuri per le navi da crociera

fonte: bari.repubblica.it

Oltre 2.200 ordigni bellici piccoli e medi (proiettili, granate, bombe a mano, inneschi) sono stati scoperti e rimossi dai palombari del gruppo operativo subacquei (Gos) del comando subacquei e incursori della Marina militare nel porto di Bari, di fronte alla zona di ormeggio delle navi da crociera e grandi navi veloci.

L’operazione subacquea ha consentito di individuare moltissimi residuati bellici per i quali è stata disposta la bonifica urgente. In sintesi sono stati svolti 99 giorni di attività d’immersione che hanno consentito di rimuovere e distruggere un totale di 2.219 ordigni, ripristinando così le condizioni di sicurezza del porto.

“Operazioni analoghe si sono tenute anche in Toscana e in Veneto: complessivamente – precisa una nota della Marina Militare – nelle tre operazioni sono stati neutralizzati, con la collaborazione dell’esercito 4.813 ordigni esplosivi convenzionali”.

I Dirigenti del Ministero degli Interni spiegheranno, domani, come giungevano al Comune di Molfetta i finanziamenti per il nuovo porto

Domani 8 ottobre, alle ore 14.00, presso il Tribunale di Trani nell’ambito del processo sulla costruzione del nuovo porto di Molfetta saranno ascoltati i dirigenti del Ministero degli Interni, dott. Serra Marco, dott. Verde Giancarlo e dott.ssa Pittalis Maria Giovanna, in merito alla regolarità del flusso dei finanziamenti pubblici utilizzati per la costruzione del nuovo porto e la possibilità di realizzare opere di natura sociale, culturale e sportiva connesse alle opere portuali.

Secondo l’accusa gli ex amministratori comunali, sottoposti alle indagini, non notiziando gli enti erogatori dell’impossibilità di procedere nei lavori di costruzione del nuovo porto commerciale di Molfetta per la presenza di uno straordinario quantitativo di ordigni bellici sui fondali, omettevano la rendicontazione prescritta dall’art. 158 del T.U.L.E.L. (D. Lvo 18.8.2000, n. 267).  Tali omissioni, nonostante la richiesta del Ministero dell’Interno in persona del dott. Marco Serra, inducevano in errore gli enti eroganti e quelli deputati al controllo, e consentivano al Comune di Molfetta di percepire indebitamente e/o a trattenere, pur dovendoli restituire, pubblici finanziamenti pluriennali ed erogazioni “una tantum” concessi  per il mero completamento della “diga foranea”, per il “dragaggio” e per il “raccordo stradale alla strada statale n. 16-bis” e non per la realizzazione di un “nuovo porto commerciale”.

In questo modo si era creato un ingiusto profitto per le casse comunali (i finanziamenti, peraltro, venivano utilizzati anche per la artificiosa presentazione e conseguente approvazione di bilanci di previsione comunali virtuosi e spesso essi venivano anche distratti dalle finalità della loro concessione) con grave danno patrimoniale dello Stato (Ministero del Tesoro e della Programmazione Economica; Cassa Depositi e Prestiti; Ministero dell’Interno).

Per questi fatti risultano interessanti le sommarie informazioni rese dal dirigente del Ministero dell’Interno Marco SERRA.

In data 03.05.2012, Marco SERRA, Dirigente dell’Area III “Trasferimenti Speciali agli Enti Locali” del Ministero dell’Interno, sentito a sommarie informazioni presso il Palazzo di Giustizia di Trani, ha dichiarato quanto segue:

Sono il Dirigente dell’Area III “Trasferimenti Speciali agli Enti Locali” del Ministero dell’Interno, dal 24.09.2007. Tale Area si occupa dei trasferimenti di somme agli Enti locali.
Sono stato interessato in relazione ai finanziamenti erogati dal Ministero dell’Interno all’Ente locale – Comune di Molfetta per i lavori di completamento, banchinamento, dragaggio e raccordo stradale della diga foranea di Molfetta. Il tutto nasce dalla Legge n. 174 del 30.07.2002 che, all’art. 2, prevede un contributo di 2.500.000 euro annui, per venti anni a decorrere dall’anno 2002, erogabili entro il primo semestre di ciascun anno, quale concorso statale per l’attivazione di un mutuo da parte dell’Ente. Tale erogazione, preciso, viene effettuata automaticamente dal 2002 e, nel caso di specie, senza neanche verificare l’avvenuta attivazione del mutuo da parte dell’Ente. L’accredito viene effettuato con un ordine di pagamento a favore del conto 63851 aperto presso la Sezione Provinciale di Tesoreria di Bari (430). Soltanto recentemente, a seguito di una mia richiesta, ho saputo per le vie brevi, se non ricordo male dall’ingegner Vincenzo BALDUCCI, che era stato stipulato un contratto di mutuo bancario presso un istituto di credito dell’importo di Euro 31.476.417,02.

Nonostante il Comune di Molfetta non avesse mai presentato alcuna rendicontazione, il Ministero erogava ed eroga tuttora l’importo di 2.500.000 Euro annui.
La seconda norma è la Legge n. 350 del 24.12.2003 che, nella tabella 1, prevede un ulteriore finanziamento ventennale di 2.500.000 euro, fino al 2024, sempre quale concorso statale per l’attivazione di un mutuo. Anche tale erogazione viene effettuata automaticamente, a decorrere dall’anno 2005, senza verificare l’avvenuta attivazione del mutuo. Tuttavia, in questo caso, il Comune di Molfetta ha comunicato, con nota n. 48805 del 29.10.2004, di aver acceso un mutuo ventennale presso la Cassa Depositi e Prestiti di Euro 33.025.056,05.

Anche per tale seconda fonte di finanziamento il Comune di Molfetta non ha mai rendicontato alcunché al Ministero.
Il percorso dei finanziamenti a regime viene completato con il D.L. n. 203 del 30.09.2005 che, all’art. 11- quaterdecies, comma 20, prevede che per la prosecuzione degli interventi previsti della Legge n. 174/2002 nonchè per la realizzazione di opere di natura sociale, culturale e sportiva, venga riconosciuto un contributo quindicennale di euro 1.000.000 annui. In riferimento a tale ulteriore forma di finanziamento il Comune di Molfetta ha sottoscritto, in data 19.12.2006, un contratto di prestito con la Cassa Depositi e Prestiti di euro 11.111.717,15. Tuttavia, in questo caso, la rata viene pagata alla C.D.P. direttamente dal Ministero dell’Interno, con cadenza semestrale (30.06/31.12). A corredo vi consegno copia del citato contratto di prestito.

Preciso che la situazione dei finanziamenti testè descritta è stata da me, per così dire, ereditata in quanto come premesso mi trovo nell’ufficio preposto dal 24.09.2007.
Oltre ai finanziamenti a regime il Comune di Molfetta ha beneficiato, nell’ambito dell’appalto per la realizzazione del nuovo porto commerciale, anche di erogazioni una tantum a partire dall’anno 2009. In primis con la legge n. 203 del 22.12.2008 (finanziaria 2009), che nella tabella D elenca tutte le norme rifinanziate tra cui l’articolo 11-quaterdecies, comma 20, prevedendo l’importo di spesa di Euro 12.000.000. Preciso che a seguito della previsione del predetto rifinanziamento, la Direzione Centrale della Finanza Locale, con nota n. 2448 del 29.04.2009, che mi riservo di consegnarvi, ha chiesto a Ministero dell’Economia e Finanze di chiarire le modalità di erogazione del predetto contributo di 12.000.000 di euro. Il MEF, con nota n. 68460 del 23.06.2009, ha risposto che l’erogazione doveva avvenire con un versamento immediato del 20%, a titolo di anticipo, ed il restante, pari a 9.600.000 di euro, per stato di avanzamento lavori. Tale erogazione, che non prevede, quindi, l’attivazione di mutuo, avveniva direttamente a favore del predetto conto di Tesoreria. Ad oggi sono stati erogati l’anticipo con D.M. 5569 del 29.07.2009 e il saldo con D.M. 16767 del 25.11.2010; quest’ultimo soltanto dopo che il Comune di Molfetta, con nota n. 66698 del 19.11.2010, ha attestato le spese effettuate.

Successivamente, la legge 23.12.2009 n. 191 (finanziaria 2010) nella tabella D ha elencato tutte le norme rifinanziate tra cui nuovamente l’articolo 11-quaterdecies comma 20 prevedendo un ulteriore importo una tantum di 12.000.000 di Euro.
Pertanto, la Direzione Centrale della Finanza Locale, con nota n. 1693 del 12.03.2010, ha tempestivamente interessato il MEF, al fine di conoscere dettagli sulle modalità di erogazione di questa seconda tranche una tantum. In particolare la richiesta era volta a conoscere se tale erogazione fosse una prosecuzione della prima, per cui la somma di 12.000.000 era erogabile per intero a stato di avanzamento lavori. Preciso che a tale richiesta il MEF non ha mai dato esito.
È in questo momento storico, all’incirca verso la metà del 2010, che decido di farmi un’idea precisa di come vengono utilizzati, quanto meno, i finanziamenti erogati una tantum atteso che, fino a quel punto, il Comune di Molfetta non aveva inviato nessuna rendicontazione. Preciso che già ad agosto del 2009, con nota n. 5676, dopo aver concesso l’anticipo del 20%, avevo chiesto all’Ente Locale di indicare, al momento della richiesta delle successive erogazioni, lo stato di avanzamento del progetto, un cronoprogramma dei lavori ed altro ancora.

Ciò premesso, sollecitai prima il Dirigente del Settore Economico Finanziario del Comune di Molfetta, Giuseppe Domenico de Bari e, successivamente, il R.U.P. ingegner Vincenzo BALDUCCI affinchè mi trasmettessero quanto già da me richiesto nell’agosto del 2009.
Se non ricordo male, tra il mese di maggio ed il mese di giungo del 2010, vennero direttamente al Ministero dell’Interno il Senatore AZZOLLINI, il dott. De Bari ed una donna, della quale non ricordo il nome. Nella circostanza furono ricevuti dal Direttore Centrale della Finanza Locale, dott. Giancarlo VERDE; all’incontro ero presente anch’io ed una collega, Maria Giovanna PITTALIS, nella sua qualità di ex Segretario Comunale con specifiche competenze. Noi rappresentammo che era importante ricevere dal Comune di Molfetta una documentazione giustificativa degli stati di avanzamento lavori, ma il Senatore con linguaggio colorito ci disse: “ma che vanno cercando questi della Ragioneria. Ci parlo io con loro” e ci fece manifestamente intendere la sua volontà di ricevere il finanziamento indipendentemente dai S.A.L. e, quindi, in un’unica erogazione. Spiegammo che ciò non era possibile, soprattutto in virtù dei chiarimenti forniti dal MEF. Quindi, il Senatore AZZOLLINI andò via dicendo che avrebbe risolto lui la vicenda presso il Ministero dell’Economia e Finanze. Successivamente, fu lo stesso AZZOLLINI a consegnare brevi manu al Ministero la predetta nota n. 66698 del 19.11.2010 con cui si attestavano le spese effettuate e veniva richiesta l’erogazione della restante parte (9.600.000) del contributo una tantum anno 2009.

Orbene il D.L. 13.08.2011, n. 138, all’art. 5 comma 1ter, ha consentito di superare il problema del parere fornito del MEF nell’anno 2009, prevedendo la possibilità per l’Ente Locale di richiedere l’erogazione di contributi per il potenziamento di infrastrutture, la cui spesa è iscritta nello stato di previsione del Ministero dell’Interno, con semplice istanza dell’Ente medesimo che, solo all’esito dell’utilizzo delle risorse, ha l’obbligo di rendicontazione.

Mi accorsi immediatamente che tale norma consentiva di superare le indicazioni formulate dal MEF con riguardo all’erogazione dei contributi per stato di avanzamento lavori e, con nota n. 85163 del 11.11.2011, rappresentai tale circostanza al Comune di Molfetta, atteso che la norma calzava a perfezione al caso di specie, richiedendo che l’Ente, in ogni caso, congiuntamente alla richiesta di erogazione, dichiarasse alcuni elementi quali: la descrizione degli interventi, stati di progettazione, affidamenti lavori, ed altro.

A corredo della nota ho trasmesso una scheda particolareggiata con richiesta di compilazione da parte dell’Ente medesimo.
A riscontro di tale nota il Comune di Molfetta, con nota n. 67978 del 21.11.2011, ha richiesto l’erogazione dell’importo di euro 3.500.000, relativo al contributo una tantum anno 2010, allegando la scheda debitamente compilata. Rappresento che rimasi colpito dal quadro economico; in particolare cominciai a notare, con riferimento alla somma di 11.111.717,15, di cui al D.L. 203/2005, che essa veniva utilizzata, per la quota parte di 6.000.000 di Euro, per i lavori di realizzazione di una pista di atletica leggera. Tuttavia ritengo che, in virtù dell’art. 11-quaterdecies, comma 20, del citato D.L., ciò fosse possibile. Testualmente, esso prevede che tali contributi erano funzionali alla prosecuzione degli interventi previsti dall’articolo 2 della legge n. 174 del 30.07.2002, ma anche per la realizzazione di opere di natura sociale, culturale e sportiva. Ulteriori finanziamenti una tantum sono stati previsti per l’anno 2011, per l’importo di Euro 15.000.000, dalla Legge n. 220 del 13.12.2010 (tabella E) e per l’anno 2012, per l’importo di Euro 15.000.000, dalla Legge n. 183 del 12.11.2011 (tabella E) che ad oggi non sono stati ancora erogati.

Vi consegno un pro-memoria che ho predisposto riepilogativo delle somme erogate, ad oggi, attraverso finanziamenti a regime all’Ente Comune di Molfetta a seguito delle norme citate.”

Le dichiarazioni fornite dal dirigente del Ministero dell’Interno confermano quanto già era emerso dalle intercettazioni telefoniche. In particolare, nella conversazione telefonica n. 1611 intercettata con R.I.T.272/10, alle ore 09:38:33 del 20.05.2010, Marco SERRA comunica a Vincenzo BALDUCCI che anche per l’anno 2010 il Comune di Molfetta è stato ammesso a beneficiare di un contributo di dodici milioni di euro (Legge 191/2009), erogabile a stato d’avanzamento lavori, sollecitandogli l’invio dell’indispensabile documentazione che rendiconta le lavorazioni eseguite oltre che il cronoprogramma di quelle da eseguire. Peraltro, il dirigente lamenta la mancata trasmissione di analoga documentazione relativa al contributo dell’anno 2009 (Legge 203/2008).

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